martedì 19 marzo 2013

Richiesta di intervento urgente per risolvere l'emergenza erosione costiera della Strada Statale Tirrenica 18

In seguito all’ultima mareggiata che ha interessato la costa tirrenica calabrese, il tratto di strada statale 18 al confine sud della Provincia di Cosenza (ricadente nel Comune di Amantea) ha subito notevoli danni, provocando il crollo di parte della corsia in direzione Reggio Calabria. Ad oggi la viabilità è regolata, in quel tratto, attraverso un senso unico alternato.
Lo stato d’erosione del tratto costiero, in continua evoluzione da diversi anni, che minaccia la SS18 ed attività imprenditoriali, è stato più volte evidenziato alla Regione Calabria, da parte degli Enti e dalle Autorità competenti.
A tal proposito, il Comune di Amantea, ha promosso la prima Conferenza dei Servizi su tale problema il 2010. Nel 2012 una seconda Conferenza dei Servizi, ha fatto sì che venisse elaborato uno studio di fattibilità da parte della Provincia di Cosenza e la redazione di un progetto per la salvaguardia della costa a sud del Porto, per tutelate l’importante statale tirrenica e per salvaguardare tutti gli operatori turistici e commerciali del comprensorio. Ottenuto il placet da parte delle autorità competenti, il progetto è stato inoltrato dalla Provincia di Cosenza alla Regione Calabria nel mese di luglio 2012 con prot. 72283.

Per la realizzazione del progetto si sono impegnate naturalmente la Provincia di Cosenza, l’ANAS e il Comune di Amantea, ma l’intervento necessita dello stanziamento dei fondi anche da parte della Regione Calabria, al momento mai avvenuta. Tutti i solleciti fatti dagli Enti competenti, sono rimasti vani.
Ad aggravare la situazione è il mancato ripristino del ponte sul fiume Savuto, che non permette la percorribilità della parallela strada provinciale 163/1, che rappresenta l’unica alternativa valida in caso di impedimenti alla viabilità lungo la statale 18. Inoltre la SS18 rappresenta un’importante arteria di comunicazione che spesso sopporta anche tutto il traffico autostradale dell’A3 in caso di maltempo o chiusura del tratto Falerna – Cosenza per i lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Noi Giovani Democratici del circolo di Amantea siamo enormemente preoccupati delle criticità che potrebbero scaturire dalla chiusura della SS 18 a sud del porto senza alcuna valida alternativa.
La chiusura della Statale potrebbe mettere in serie difficoltà aziende, operatori turistici e commerciali, nonché lavoratori che utilizzano quel tratto di strada per recarsi presso il proprio posto di lavoro. Proprio per questo, e dinnanzi al disinteresse dell’Amministrazione Regionale, chiediamo al Gruppo del PD in seno al Consiglio Regionale d’intervenire con urgenza presso la Giunta Regionale con tutti gli strumenti a disposizione per sollecitare la gravità della situazione e richiedere un immediato intervento.

venerdì 17 agosto 2012

Calabria Mare Pulito? La Vergogna Non Ha Limite

Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è stato intervistato dall'emittente radiofonica RTL 102.5 durante il programma "Non Stop News" sul mare calabrese. "Per prima cosa contesto con determinazione - ha detto Scopelliti - la metodologia usata da Goletta Verde. Nello specifico, in Calabria sono stati effettuati 24 prelievi, molti di più rispetto ad altre regioni, e 19 campioni sono risultati inquinati. Ciò, però, è avvenuto alla foce dei torrenti ed in siti critici, per cui non è accettabile come metro per giudicare la bellezza, la trasparenza e la balneabilità delle acque di 800 km di costa calabrese.
La classificazione della Calabria, inoltre, è anomala dal momento che, secondo tale calcolo, vi sono siti inquinati ogni 34 km di costa, mentre il rapporto in moltissime altre regioni è decisamente peggiore. Aldilà del metodo, si è trattato di una inaccettabile campagna di diffamazione nei confronti della nostra regione e, se vi saranno gli elementi, ci tuteleremo nelle sedi opportune, perché i cittadini calabresi non meritano questo trattamento.
Lavoriamo quotidianamente, con la task force di Arpacal e Guardia Costiera, per monitorare le acque ed avere sempre il quadro reale e aggiornato della situazione. Quest'anno ? ha aggiunto Scopelliti ? anche dai dati in nostro possesso, il riscontro rispetto alla trasparenza ed alla balneabilità delle acque è risultato decisamente migliore rispetto agli anni precedenti. A pensar male, verrebbe il sospetto che determinate azioni vengano prese al fine di spostare flussi turistici verso alcuni territori, e sarebbe davvero inquietante.
Vorrei anche segnalare un episodio molto grave, accaduto quando ero Sindaco di Reggio Calabria. La mia città si posizionò ultima in una delle classifiche di Legambiente, ma un giornale calabrese dimostrò, carte alla mano, che i dati erano stati modificati poco prima della diffusione, perché Reggio nella precedente stesura aveva un piazzamento migliore di ben 8 posizioni.

Indipendentemente da tutto, vista la poca attendibilità dei dati di Goletta Verde, noi continuiamo a goderci il nostro mare, insieme ai cittadini, ai turisti - ha concluso il Presidente Scopelliti - ed a tutti quelli che vorranno venire a trascorrere le vacanze ed investire in Calabria". p.m.

domenica 8 luglio 2012

Spazzatura e liquami a Pizzo, monta la protesta


Ci risiamo. Purtroppo, ancora ci risiamo. Anche nel litorale di Pizzo ritorna l’incubo che, puntualmente, si ripresenta nei mesi di luglio. In ogni tratto della costa, dal centro storico alla periferia (Prangi, Marinella, Calamaio) le migliaia di persone che hanno pensato di trascorrere qualche ora di relax nelle spiagge di Pizzo in un’afosa domenica di Luglio, si sono ritrovati nella delusione cagionata dalla presenza di un mare pieno di spazzatura, di ogni sorta, ed invaso da liquami e schiuma probabilmente di provenienza fognaria. Ma è soprattutto la presenza in mare di rifiuti il fenomeno che ha rovinato la giornata a quanti si sono riversati in spiaggia.
La gente, indignata, chiede che vengano verificati i depuratori e gli impianti di sollevamento. Ma per l’invasione della spazzatura è un discorso diverso. Il mare, oltre che una risorsa per i residenti, per i quali sarebbe assurdo andarsene in vacanza in altre località marine, lo è anche per una città, come Pizzo, che vuol fare del turismo il settore trainante delle propria economia. Perciò, la prima offerta valida da proporre è un mare limpido e pulito. Poi, si può parlare di arte, di cultura, di manifestazioni, di gastronomia e di gelato quali attrattive incentivanti. La cittadinanza e gli addetti al settore commerciale, artigianale, alberghiero e balneare invocano una reazione finalizzata al richiamo delle attenzioni da parte delle istituzioni e degli organi deputati al controllo del territorio. In modo duro e risoluto, interviene il sindaco Gianluca Callipo per il quale non si ha a che fare con depuratori e pompe di sollevamento ma “con criminali che riversano, chissà dove, spazzatura in mare”. E assicura: “Nei prossimi giorni mi recherò alla Regione Calabria per chiedere e sollecitare misure forti per alleviare questa vergogna”.

domenica 08 luglio 2012 Il Quotidiano della Calabria

sabato 7 luglio 2012

Mare sporco o pulito? Viaggio lungo le coste calabresi. Invia le tue foto dell'estate


LA stagione balneare è ormai nel vivo: che mare trovano i calabresi e i turisti arrivati da lontano? Nei giorni scorsi la Regione ha rilanciato l'allarme e ha annunciato di aver messo in campo la Protezione civile per monitorare lo smaltimento dei fanghi e ha promosso un numero verde per le segnalazioni. Ma la situazione resta allarmante e sono già molte le segnalazioni che arrivano su una costa spesso non all'altezza della sua fama. Sabato, ad esempio, Gizzeria, nel Lametino, era infestata da rifiuti inquietanti.
E così, tra scorci incantevoli, degni dei cataloghi caribici, e tratti in cui affiora la schiuma più maledetta dai bagnanti, la Calabria si avvia verso l'estate 2012. Il Quotidiano, nell'eterno tormentone sul mare, invita i lettori a documentare quale acqua hanno trovato quando sono andati a fare il bagno in una delle siagge che affacciano sui circa 800 chilometri delle due coste, quella tirrenica e quella jonica.
Basta scattare una foto, anche col cellulare, e inviarla all'indirizzo mail: ilquotidiano.web@finedit.com. E oltre all'album delle immagini si costituirà anche una sorta di diario con i brevi messaggi che potrete spedire, sempre via mail, nel corso della stagione estiva. Sul sito del Quotidiano i vostri contributi andranno a costituire un dossier sullo stato del mare calabrese, una delle risorse più invidiate e più maltrattate della regione.
In una domenica di gran caldo, con Minosse che segnerà le prossime giornate con temperature prossime ai 40 gradi, la segnalazione più inquietante arriva da Cropani Marina, sulla fascia ionica del Catanzarese. Una sostanza marrone, molto simile ad escrementi fognari, sta negando il bagno a centinaia e centinaia di bagnanti presenti in spiaggia. Una condizione insostenibile, che nei giorni scorsi ha portato altre segnalazioni lungo tutta la fascia tra Catanzaro e Crotone.
Situazione molto critica anche a Fuscaldo, dove da giorni le segnalazioni indicano condizioni di mare proibitive. La foto inviata oggi dai nostri lettori, pone una riflessione seria su cosa possa accadere lungo il litorale della cittadina in provincia di Cosenza.
Da Pellaro la segnalazione di "Obiettivo Pellaro" che evidenzia: "Purtroppo anche quest' anno i pellaresi faranno il bagno facendoattenzione alle correnti che spostano i liquami a destra e a sinistra. Il bello che il depuratore funziona perfettamente, soltanto i mostri dell' ingegneria a Reggio hanno dimenticato di aumentare in sezione (40 metri) , la condotta in arrivo , e poichè in questo periodo la popolazione raddoppia , raddoppiano anche i liquami, che attraversando la condotta in sezione non adeguata, la parte superiore di essi fuoriesce dallo sfioro di piena e si riversa direttamente a mare".
Notizie positive arrivano, invece, da Bagnara e Cariati, dove il mare è cristallino.

lunedì 14 settembre 2009

Nave dei veleni di Cetraro, la Calabria chiede l'intervento del governo nazionale

(AGI) - Catanzaro, 14 set. - "Il governo nazionale deve avviare subito un piano per la bonifica dei luoghi eventualmente interessati dalla presenza di scorie radioattive". Lo ha detto questa sera il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, in merito al rinvenimento in mare, al largo di Cetraro (Cosenza) del relitto di una imbarcazione che si sospetta possa contenere rifiuti radioattivi. Loiero, che nel pomeriggio ha presieduto una riunione della Giunta dedicata proprio all'emergenza determinatasi al largo della costa tirrenica cosentina, ha reso noto di aver comunicato alle autorita' romane l'esigenza di intervenire con la massima tempestivita'.
  Si tratta di un problema grandissimo - ha spiegato Loiero - non tanto per le conseguenze che possono scaturire per il turismo, che peraltro quest'anno ha fatto fregistrare un buon andamento nonostante i problemi, e nemmeno per la balneabilita', data la distanza del relitto dalla costa, quanto per la nostra fauna ittica".
  Loiero ha puntualizzato che la richiesta riguarda anche eventuali depositi di scorie sulla terraferma, di cui ha parlato il pentito Francesco Fonti. "Chiediamo che il piano di bonifica - ha spiegato - coinvolga anche i nostri tecnici, che in questo frangente, in piena collaborazione con la procura di Paola, hanno dimostrato grande competenza. Ringrazio il procuratore di Paola Bruno Giordano - ha continuato - per lo spirito di collaborazione con cui sta lavorando, cosa che ci ha permesso di inviare il rov (un robot dotato di telecamere, ndr) le cui immagini hanno rivelato la presenza della nave affondata".
  Loiero, cosi' come l'assessore all'Ambiente Silvio Greco, ha escluso rischi per la balneazione, data la distanza del rinvenimento (28 chilometri dalla costa e 500 metri di profondita') dalle spiagge, spiegando che la certezza della presenza di rifiuti tossici si avra' solo quando sul contenuto dei bidoni rinvenuti in mare saranno eseguiti esami approfonditi. Il governatore ha pero' denunciato il rischio di un disimpegno del governo. "Ci e' stato obiettato - ha detto Loiero - che il relitto potrebbe trovarsi in acque internazionali. Ma non e' cosi, se e' vero che le imbarcazioni italiane a quella distanza esercitano la pesca". Il governatore calabrese ha ribadito che non ci sono rischi per la salute dei bagnanti: "Semmai - ha spiegato - i problemi potrebbero sorgere per quanto riguarda il ciclo alimentare, dati gli efeftti sulla faunaittica. Ma non e' il caso di fare allarmismi prima di avere la certezza delle dimensioni del problema".

domenica 2 agosto 2009

Mare inquinato? Per Scopelliti e Gentile la Regione deve scusarsi!

(ASCA) - Catanzaro, 25 lug - ''Dopo quattro anni di gestione commissariale di governo della Regione, la situazione del mare calabrese e' ancora peggiorata e l'economia locale rischia un tracollo dalle conseguenze gravi: e' giusto che la Giunta attuale chieda scusa ai calabresi e agli italiani per questi 50 lunghi mesi di omissioni e di colpevoli ritardi''.

Lo affermano, in una nota congiunta, il coordinatore regionale e il vicario del Pdl calabrese, Giuseppe Scopelliti e Antonio Gentile.

''Il quadro desolante che si percepisce - continua la nota - e' il risultato di un'insipienza amministrativa, che non e' riuscita a mettere a bersaglio i punti focali che determinano, giorno dopo giorno, il progressivo depauperamento della risorsa principale dell'economia calabrese. La situazione del litorale tirrenico e' assai preoccupante e gli sofrzi lodevoli della magistraura, pur nella loro positivita', non riescono certo a supplire alle deficienze della politica istituzionale. Avremmo voluto collaborare proficuamente - continuano Scopelliti e Gentile - con il govenro regionale, se solo avessimo avuto di fronte un programma di interventi chiaro ed efficiente. Purtroppo, pero', abbiamo assistito a dilazioni continue, a mancanze di progetti efficaci, ad un'azione scarsamente incisiva rispetto ad un profilo emergenziale che si aggrava ogni giorno di piu'. I depuratori che non funzionano - dicono ancora Scopelliti e Gentile - non possono essere addebitati solo alle singoli responsabilita' dei Comuni, lasciati soli a gestire un compito arduo e improbo. Il dato che emerge e' che alla fine di questa estate incerta e difficile sara' quasi certo il consuntivo di passivita' e di desolazione per gli operatori calabresi. I danni al brand turistico sono rilevanti e non si sa quali possano essere i tempi di intervento per rimediarvi. Ma cio' che e' agghiacciante e' la desertificazione totale di larghi strati della costa calabrese, abbandonati ad un'incuria che ne amplifica l'isolamento. Chiediamo - concludono i due esponenti del Pdl - che vengano forniti dati certi e sicuri su un declino inarrestabile che impoverisce la nostra economia e reca disagi insopportabili alla popolazione calabrese''.

Mare inquinato in Calabria? La solita bufala mediatica. Almeno secondo l'Arpacal....

di Peppe Caridi – http://www.meteoweb.it/ – E’ ogni anno la solita storia, tra giugno e inizio luglio, quando la bella stagione sta iniziando e quando le spiagge si popolano di sdraio e ombrelloni: l’incubo dell’inquinamento marino preoccupa la popolazione, ma come spesso accade si tratta solamente di un grande bluff.

Quest’anno, dopotutto, s’era superato ogni limite, soprattutto nel Reggino: “la spiaggia è radioattiva”; “se tocchi la spiaggia muori”, “il mare è inquinato, i pesci muoiono” e, ancora, “ho visto un bambino entrare in acqua e poi è uscito con la pelle piena di buchi”: è questo il tormentone che sta attanagliando la società civile della Calabria, e di Reggio in modo particolare, nelle ultime settimane.
Sul banco degli imputati ci sarebbe in modo particolare la costa Jonica del Reggino. Nonostante non c’è mai stato niente di ufficiale, nessun tipo di studio, nessun tipo di analisi o riscontro, e nonostante questa sia una notizia che s’è diffusa solo ed esclusivamente “per sentito dire”, sono in molti a crederci.
Alcuni rinunciano al mare, alle giornate in spiaggia e alle ferie.
Altri, impauriti, si spostano altrove.

Però c’è anche chi, di buona memoria, ricorda: “è ogni anno la stessa storia, io ho un’età ed è da una vita che faccio il bagno qua. Non m’è mai successo nulla di male e continuerò a farlo perchè sono solo voci, non c’è niente di vero”.

Che si tratta soltanto di stupide leggende metropolitane l’ha confermato stamani l’Assessore Regionale all’Ambiente, Silvio Greco, che nel corso di una conferenza stampa tenuta a Catanzaro ha dichiarato che “su un tema cosi’ delicato, non si puo’ parlare per sentito dire. Non possiamo piu’ tollerare interventi di gente che parla di cose che non sa. Abbiamo tanti di quei problemi reali in questa regione che non dobbiamo inventarcene altri”.

Greco è stato affiancato, nella conferenza stampa, dal direttore dell’Arpacal, Vincenzo Mollace che ha spiegato come “sono oltre 610 i chilometri di costa calabrese regolarmente balneabile, sui circa 715, che caratterizzano la Regione; rimangono quindi un centinaio di km che sono segnati da divieti permanenti (quasi 58 km) o temporanei (43 km), ma l’anno scorso c’erano divieti per 10km in più rispetto a quest’anno, quindi la situazione è migliorata.

Per arrivare a queste conclusioni l’Arpacal ha svolto delle analisi tra aprile e il 30 giugno, con 660 punti di prelievo lungo le coste, analizzando i parametri microbiologici e chimico-fisici previsti dalla legge.

“Non abbiamo riscontro di situazioni di particolare criticità e in particolare di tipo radioattivo. Si tratta di allarmi totalmente destituiti da ogni fondamento e sfido chiunque a dimostrare il contrario”: così Mollace ha smentito le voci sull’inquinamento dei mari calabresi e, comunque, per porre il capitolo “fine” a questa vicenda, ha annunciato ulteriori campionamenti suppletivi nelle zone chiamate in causa, con la collaborazione dell’Ispra.

Il dato analizzato, suddiviso per le cinque province, mette in risalto, in termini positivi, le province di Catanzaro e Reggio Calabria, dove sono aumentati i chilometri di zone balneabili. In particolare, rispetto all’anno precedente, nel Catanzarese sono 5,4 i chilometri di costa recuperati, mentre nel Reggino sono 3,8. Male la provincia di Cosenza, con quattro chilometri di costa che perdono la balneabilità, e Vibo Valentia con meno 1,2 chilometri. Nessuna variazione è stata, invece, registrata a Crotone.

L’Assessore Greco ha aggiunto che “Abbiamo un mare di grandissima qualità rispetto ai dati sulla balneabilità e sull’indice di specie presenti. C’è una qualità indiscutibile, per questo non possiamo lasciare spazio ai criminali che agiscono per piccoli egoismi. Non è più consentito a nessuno di continuare con furberie per rovinarci il mare”.

Effettivamente il mare della Calabria è uno dei più belli e puliti d’Italia: anzichè inventarci problemi che non ci sono, dovremmo pensare a come valorizzarlo al meglio tenendo in considerazione quanto è sfruttato il turismo balneare in altre Regioni d’Italia, come il Lazio o l’Emilia Romagna, dove certamente la qualità delle acque e la balneabilità del mare è pessima.

L’Assessore Greco ha stimolato un’altra riflessione importante: “Mi chiedo quante fatture vengono fatte in un anno per lo smaltimento dei fanghi e gli interventi nelle abitazioni civili”.
Il messaggio è forte e chiaro: iniziamo da noi stessi, prima di guardare e criticare gli altri.

E, soprattutto, in Calabria, impariamo a goderci il fantastico e unico mare che la natura ci ha regalato.

Ce lo invidia il mondo intero ma siamo noi stessi, paradossalmente, a infangarne l’immagine.